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Fili Meridiani

Dalla rete di Fili Meridiani: Instaruga e Muzé

Luglio 2021: un anno di Fili Meridiani, un anno di connessioni, di vera e propria ‘tessitura’ del territorio attraverso una serie di relazioni sul territorio che hanno portato, anche in un anno di nuovo difficile come il 2021, a nuovi incontri, confronti, progetti.
Da qui arriva Instaruga: un progetto che nasce naturalmente, proprio in seguito a quest’attività di condivisione e rete che Fili Meridiani ha operato, per mettere in relazione molti dei paesi dell’entroterra calabrese, partendo dal crotonese, attraverso un ciclo di esperienze e un’offerta di ospitalità diffusa sul territorio.

Una piattaforma che costruisce esperienze uniche in una Calabria inedita con gli operatori territoriali e le diverse Associazioni che nei comuni si occupano di racconto, tutela territoriale e promozione.

Un progetto di rigenerazione dei luoghi, che nasce e torna alle comunità.

Un’offerta turistica per ora, a cui lavoriamo per trasformarla in un’offerta di soggiorno provvisorio, di vita provvisoria, come a noi piace chiamarla e immaginarla o di vita e basta, come già accaduto coi numerosi turisti che hanno deciso di acquistare una casa dopo essere venuti in visita per un’estate.

Perché farlo insieme

La necessità di un progetto diffuso, e che coinvolge più paesi del nostro territorio, nasce da una riflessione: l’area interna del crotonese è costellata da piccoli comuni. Lo spopolamento che ha interessato tutta l’area ne ha fatto una grande collina silente, di case abbandonate e vicoli silenziosi, in cui la storia vive nei ricordi di chi resta e di chi torna.

Un patrimonio umano e culturale immenso, custodito dai paesi interni che rappresentano, nei loro caratteri, la colonna vertebrale dell’Italia.

Storia, tradizioni uniche, artigianato e soprattutto un tempo più lento, i cui ritmi sono ben lontani da quelli del ‘consumo’ dei periodi estivi, in cui di solito si concentrano le vacanze più lunghe delle persone che vengono a visitare quest’area.

Ognuno di questi paesii porta con sé un carattere unico, che si esprime nei luoghi e nelle persone, in quello che mangiano, nel modo che hanno di parlare e di guardare il mondo. È questo che noi vogliamo raccontare attraverso l’offerta di ospitalità diffusa di Instaruga.

La ruga: “le parole sono importanti”

Instaruga è In‘sta ruga, in questa ruga: dentro il vicinato, dentro i paesi, dentro la Calabria.

La ruga in un centro abitato è la strada che sui due lati ha case, botteghe, magazzini, servizi comuni. Nel contesto urbano è insieme strada, piazza e vicinato. Uno spazio simbolo di un certo modello di socialità, di incontro e di scambio.
Instaruga così entra nelle case dei paesi e, in una scala più vasta, collega questi comuni in una rete di turismo lento che qui può portare un certo tipo di visitatore, interessato a conoscere e vivere il carattere autentico di questi luoghi. Un turismo che entra in quel sistema di vicinato che ha materializzato poi la solidarietà e l’ospitalitá tipica della Calabria: uno dei valori fondanti della nostra cultura meridionale, veicolo culturale di scambio, integrazione, anti-discriminazione.

L’Arberia crotonese: Carfizzi, Pallagorio, San Nicola dell’Alto

All’interno della costellazione dei paesi della provincia crotonese, completamente immersi nella macchia mediterranea delle dolci colline che guardano da una parte lo Ionio e dall’altra la Sila, ci sono tre paesi che hanno origini arbëreshe: Carfizzi, Pallagorio e San Nicola dell’Alto.

Un piccolo presidio di tradizioni, lingua e cultura, fortemente ancorato alla sua storia da almeno cinque secoli e ancora, in un certo modo, testimone di quella che è tutta la storia dell’Europa, fatta di migrazioni, spostamento di intere etnie, contaminazione.

Tre paesi che conservano la lingua, la cultura, le tradizioni di un popolo che nel XV secolo fugge dall’invasione ottomana dell’Albania per arrivare in Calabria, guidati da Giorgio Castriota Skanderbeg, l’Atleta di Cristo (come verrà denominato da Papa Callisto III), che a lungo resiste all’avanzata turca in Albania e, grazie alla sua politica e alle sue doti diplomatiche, riesce a guidare un popolo verso la salvezza.

Questi tre paesi non solo sono dentro il circuito Instaruga, ma sono il luogo – che vogliamo considerare unico e unito – da cui parte la stessa visione del progetto. Centro nevralgico di una Calabria interna, inedita, multiculturale, quasi nascosta, che appare nei media come tra gli ultimi presidi di una bellezza antica e che viene da lontano e che rappresenta, con la sua storia, un esempio di continuità con il mondo fluido dei nostri giorni.

Muzé – Spazio Espositivo Arberia

Fili Meridiani ha deciso di materializzare questa volontà di divulgazione, racconto, tutela e promozione del patrimonio culturale arbëresh in uno spazio: Muzé. Spazio non solo espositivo, ma principalmente luogo di incontro e di scambio, punto di contatto con l’Arberia fuori e dentro la regione. Un progetto che guarda lontano e che parla a tutti: artisti, scrittori, operatori culturali, associazioni, enti, scuole, professionisti.

Muzé, la cui sede si trova a Pallagorio, verrà inaugurato sabato 31 luglio, alle ore 18.30.

La tutela della nostra cultura e della nostra storia è una nostra responsabilità.

Siamo in tanti, se stiamo insieme.

Ursula Basta

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